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Il blog della nostra Associazione si è già interessato ai nessi tra pandemia COVID e pornografia. L’attualità dello scorso mese ci ha offerto ulteriori, validi, spunti di riflessione. Innanzitutto, il 5 maggio si è svolto l’evento intitolato “Dignità dei bambini e degli adolescenti al tempo del COVID”, promosso dal Telefono Azzurro e ospitato dall’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede.

In una diapositiva dell’intervento introduttivo del Professor Ernesto Caffo (Telefono Azzurro) si poteva leggere che uno studio del 2000 segnala un incremento significativo dei siti che ospitano immagini di abusi sessuali dei bambini (un totale di oltre 132.600 indirizzi web o URL nel 2019), precisando che «in un terzo dei casi, questi contenuti sono prodotti dai bambini stessi, a fronte di un inganno o di un ricatto. La maggior parte di questi contenuti raffigurano minori preadolescenti, tra gli 11 e i 13 anni». In un’altra diapositiva, che «l’aumento del tempo trascorso online sembrerebbe essere una delle condizioni che hanno determinato un aumento negli abusi sessuali». Il Professor Caffo ha ricordato come il tema della protezione dei bambini stia a cuore al Santo Padre.

Poco dopo ha preso la parola il Cardinale Matteo Maria Zuppi (l’arcivescovo di Bologna). Il porporato ha spiegato come il tempo del COVID «ci ha permesso di vedere con più chiarezza tante fragilità (…) ha causato ulteriori sofferenze»: il periodo di isolamento ha accentuato le difficoltà di molti. Citando l’enciclica Fratelli tutti (§ 35), ha esortato a non perdere l’opportunità della crisi, cioè a non attraversare la pandemia senza trarne lezioni né cambiare comportamenti. Adolescenti e bambini hanno vissuto la «drammatica esperienza dell’isolamento», trascorrendo molto tempo su Internet, ed è importante che trovino la fiducia necessaria per poter raccontate le esperienze spiacevoli vissute online. Il Cardinale Zuppi ha altresì auspicato «un discorso non moralista ma serio sulla pornografia», invitando cautamente ad affrontare questo tema senza approcci scandalistici che poi inculchino nella gente la curiosità di andare a vedere di cosa si tratta. La pornografia, ha aggiunto, costituisce «un mercato floridissimo, motivo di tanta pedofilia digitale», e si è scagliato in particolare contro la «sceneggiatura dei video che circolano sui siti pornografici che condiziona le scelte, gli atteggiamenti, i modi degli adolescenti, di tutti». Il propagarsi della pornografia aumenta «senza nessuna prevenzione», cosa drammatica poiché questo materiale è «accessibile ai minori via Internet», con i dispositivi mobili, e comporta un «grande impatto sulla psiche, sui comportamenti dei minori». Gli studi scientifici, ha concluso il Sua Eminenza, sono unanimi nel descrivere impatti negativi «su tutti» e non solamente sui minori.

Pochi giorni dopo, Papa Francesco si è rivolto all’associazione Meter (dal 1989 impegnata nella lotta alla pedofilia in Italia e all’estero) con queste parole: «Il vostro lavoro è quanto mai necessario perché, purtroppo, continuano gli abusi perpetrati ai danni dei bambini. Mi riferisco in modo particolare agli adescamenti che avvengono mediante Internet e i vari social media, con pagine e portali dedicati alla pedopornografia. Si tratta di una piaga che, da una parte, richiede di essere affrontata con rinnovata determinazione dalle istituzioni pubbliche, dalle autorità, e dall’altra, necessita di una presa di coscienza ancora più forte delle famiglie e delle diverse agenzie educative. Anche oggi vediamo quante volte nelle famiglie, la prima reazione è coprire tutto; una prima reazione che c’è sempre anche in altre istituzioni e anche nella Chiesa. Dobbiamo lottare con questa abitudine vecchia di coprire».

Dal canto suo, don Fortunato di Noto, sacerdote siciliano che dirige l’associazione, introduceva con queste amare parole il recente rapporto che relata l’attività svolta da Meter nel 2020: «Per farvi indignare e reagire basterebbe ostentare. Per provocare un sentimento ostile nei riguardi dei criminali basterebbe farvi vedere le foto e in video di quei bambini abusati e schiavizzati brutalmente da perversi pedofili e abusatori che anno dopo anno denunciamo alle Polizie del mondo. La tentazione è grande, quella di far vedere gli abusi che subiscono i piccoli, i bambini: per scuotere le coscienze sopite, addormentate, indifferenti. Sono solo bambini e se fosse tua figlia, tuo figlio?». Per non dubitare dell’efficacia del suo lavoro, basti sapere che padre di Noto è costantemente sotto scorta (ho avuto modo di sincerarmene personalmente) nonché oramai persona “problematica” in determinati Paesi nei quali la sua vita difatti sarebbe in pericolo a causa delle possibili rappresaglie dopo il numero (e l’importanza) delle reti di pedopornografia che ha contribuito a far smantellare.

Alla fine del mese, poi, numerose testate hanno commentato un rapporto della Fondazione Foresta (onlus padovana): si tratta di uno studio sui comportamenti maturati durante il COVID. Mi limito, qui, a riportare alcuni dati selezionati dall’AGI relativi a «più di 5.000 giovani che frequentano le quinte superiori del Veneto, della Campania e della Puglia». Risulta che «la pornografia emerge fortemente come una nuova abitudine nelle ragazze: più del 30% ha dichiarato di collegarsi abitualmente a siti pornografici, rispetto a solo il 15% del 2018-2019 e un aumento parallelo dell’autoerotismo. Nei ragazzi invece la frequenza di collegamento a siti pornografici era già molto evidente negli anni passati (89%). L’approdo sul web della sessualità tra i giovani ha portato entrambi i sessi a praticare molto più sexting e cybersex, che sono raddoppiati in quest’ultimo anno (rispettivamente al 34% e 6% in quest’anno). Di contro, il massiccio utilizzo di Internet anche per la scoperta della propria sessualità è sfociato in una maggior frequenza di atti di cyberbullismo, che interessano in quest’ultimo anno di lockdown più del 40% delle ragazze e il 25% dei ragazzi. L’insieme di tutti questi cambiamenti ha reso i giovani molto più fragili».

Stiamo raggiungendo livelli elevatissimi di consapevolezza. Speriamo che la reazione e la prevenzione siano (presto) all’altezza.

 

Tebaldo Vinciguerra

Segretario dell’Associazione

12 giugno 2021